drive
Dopo il risveglio in spiaggia con il mare e nell’acqua salata il corpo sorride al nuovo giorno iniziato in questa natura, dove l’uomo ha trovato e scelto in modo per conviverci e tentare di dominarla nello stesso tempo.
Oggi si parte verso Nord la strada che percorreremo costeggerà la costa est. Con calma dopo una buona colazione è una doccia in albergo da Lisa.
Federico che mi ha raggiunta, Tatti è carica ma va bene anche così per me. Tuttavia Imparare a gestire il tempo e il bisogno di oggetti in quell’arco di tempo pensando agli imprevisti, ma anche alla libertà di scegliere in ogni momento di continuare il viaggio o cambiare rotta è un assestare tra bisogno e esigenza e in un certo senso il nostro rapporto con la paura e la libertà.
Ci vuole pratica ed è la prassi migliore maestra. Intanto carico e proseguiamo il viaggio verso Olbia.
La statale SS125 percorre paesaggi e cittadine deserte il sole è forte e ho bisogno di fare benzina. Mi dice un uomo al bar di fare 5 km e arrivare al Penitenziario e li troverò il benzinaio. Federico un po’ storto, preoccupato forse. Risolviamo il problema del biglietto e meno male che l’agenzia sotto casa a Roma ci ha risposto e gentilmente aiutato.
Fantastico ! Vado a cercare il benzinaio. Federico rimane al telefono al bar e io percorro la strada indicatami, ai lati canneti e campi ricchi di fonte d’acqua per qualche km che non conto ma sembrano più di 5…. mi viene il dubbio se ho preso la giusta direzione e mi accosto.
sembra di essere in un luogo di nessuno e allo stesso tempo qualcuno ci deve essere! Vado avanti in moto la strada finisce con un edificio che vedo da lontano.
Un edificio giallino colpito dalla luce accecante del sole.
E come detto il benzinaio accanto. Il benzinaio è una signora sorridente pelle poco abbronzata che esce e mi dice come usare il distributore e poi di pagare da lei dopo.
Mi racconta del penitenziario chiuso venivano incarcerati per la maggior parte persone dal Veneto.
Ora le prigioni sono chiuse e i locali non tutti vengono usati per vivere abitare, ma a me sembra tutto deserto.
Arriva un bambino con una macchinetta sulla quale è orgogliosamente seduto,
a motore. Gli chiedo se deve fare benzina anche e lui e ci salutiamo.
Qui acqua sembra essere lontana, lontana dall’’ardente luce e calore del sole sulle pietre color ambra.