Ιθακη

Navighiamo purtroppo senza vento 30 miglia da Messolonghi rotta verso Itaca.

Navigare in mare calmo apre i pensieri e li mette in qualche modo a posto.

I sogni vengono nutriti dal tempo largo e dal movimento. La conoscenza del rapporto con il mare non è solo sapere è anche affettività e conoscenza che viene nutrita dall’esperienza, la curiosità alimenta il motore verso la ricerca di una identità in dialogo con la natura.

Sapere è parte fondamentale della trasformazione che apre gli occhi, che alimenta il nostro essere in rapporto con gli altri con il mare, con l’acqua.

I bambini entrano in questo dialogo con il gioco con la fiducia e il coraggio della verità.

Massimo con Adele hanno percorso l’itinerario che li ha portati nel loro viaggio intorno al mondo a conoscere nuove realtà, significati che l’immobilità preclude. Un uomo e una donna legati dai loro trent’anni insieme hanno lasciato tracce di realizzazione di un sogno che era per entrambi, ma ascoltando le parole di Massimo sento che il dialogo tra loro è rimasto indietro, non realizzato pienamente.

Il mare è calmo, il vento si riposa e la randa issata cerca di sfruttare qualche nodo.

Non posso fare a meno di pensare a Nikos Kazantzakis poeta, filosofo di stato scrittore. Lui arriva nella sua ricerca attraverso domande che riguardano l’uomo nella sua limitatezza e a scrivere le sue riflessioni penetrando l’animo e ponendo sempre una domanda che ci porta a muoverci per trovarne risposta.

“ Non è vero che le cose arrivano perché le stai cercando. Le cose le stai cercando perché arrivano. Esistono indipendentemente di volta in volta e ti trovano cercante.”

Approdiamo a Itaca un simbolo per molti, un’energia gentile e generosa mi invade e mi tuffo nel suo mare senza voler uscire . Esco la pelle chiede di essere asciugata e così ho fatto.

christina sassayannis