Ιθακη - Σεβοτα
"Regarding the vocabulary surrounding the sea. The Greeks had so many words to define it. Baka, the salt, the sea as substance. Pelagos, the expanse of water, the sea as a vision, a spectacle. Pontos, the sea as space and pathway, a means of communication. Thalassa, the sea as an event. Kolpos, the maritime space that embraces the shore, the gulf or the bay. What was flowing before his eyes now, more swiftly, was a fusion of all those terms. The sea in all its definitions, and the Mediterranean in all its appellations. Always beyond what it allowed itself to show. Always older. Always more real. Beyond the myths, endlessly. Al-Bahr al-Rum. He recalled the Egyptian name. And he remembered that for the Arabs, this sea was neither blue nor black, but white. Al-Bahr al-Abyad.
“This sea deceives us,” he thought.
Jean-Claude Izzo
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“A proposito del vocabolario riguardante il mare. I greci avevano tante parole per definirlo. Baka, il sale, il mare in quanto materia. Pelagos, la distesa d’acqua, il mare come visione, spettacolo. Pontos, il mare spazio e via. di comunicazione. Thalassa, il mare in quanto evento. Kolpos, lo spazio marittimo che abbraccia la riva, Il golfo o la baia….
Quel che filava davanti ai suoi occhi, adesso più rapidamente, era un insieme di tutti quei termini. Il mare in tutte le sue definizioni, e il Mediterraneo in tutti i suoi appellativi. Sempre al di la di quel che lasciava vedere. Sempre più antico. Sempre più reale. Al di là dei miti, incessantemente. Al-bahr al-rum. Gli ritornò in mente il nome egizio. E si ricordò che per gli arabi quel mare non era nè azzurro nè nero, ma bianco.
Al-bahr al-abyad
“questo mare ci inganna” pensò.” Jean-Claude Izzo da Marinai perduti, ed e/o, 1997
Nella baia che precede il porto naturale di Vatsi appena sveglia mi tuffo nell’acqua trasparente con quel colore del vero del sincero dove non vi è nulla di nascosto o criptico.
Questa energia mi pervade e accompagna la ricerca che ognuno di noi fa nel proprio intimo, magari anche bevendo un caffè, una birra con gli amici.
Non c’è tempo da sperperare ma c’è tanto tempo per la conoscere, per capire, per trovare quella spinta che ci fa avvicinar all’altro e abbracciare il sè attraverso il mondo che ci circonda, senza perdersi, senza dirsi bugie.